Ieri sera ho finito di leggere - in penultima bozza credo, perché ho visto qualche refuso - un saggio di Luca Simonetti su questioni scientifiche finite dritte o di striscio in tribunale. Dovrebbe uscire tra pochi giorni dall'editore Fandango. Brillante, premuroso con i lettori digiuni di diritto, o mica facevo le due, e di scienza.
Brillante e deprimente, un giudice preliminare di Milano avendo deciso che spetta a un tribunale giudicare valida o meno la "teoria piezonucleare" di Cardone & Carpinteri.
Come s'è capito con la truffa Stamina, la lezione del caso Di Bella è stata utile a parecchi truffatori, ma né ai magistrati né ai legislatori, malgrado le iniziative di giudici come Amedeo Santosuosso, adesso della Corte d'Appello di Milano, per ricordare ai colleghi quello che avevano imparato all'università e per insegnarlo ai colleghi futuri: il concetto giuridico di prova è diverso da quello scientifico.
Ho amiche in Salento, vado da loro appena posso, vorrei che leggessero almeno il capitolo sulla Xylella fastidiosa ssp. pauca. Con la benedizione del procuratore capo di Lecce, Cataldo Motta, convinto che spetti alla giustizia decidere quali sono le "buone pratiche agricole" e quali no, due procuratrici sostengono che il dessiccamento degli ulivi abbia un'unica causa. Siccome capitava prima dell'arrivo della X. f. ssp. p., quel batterio è innocente fino a prova contraria.
E siccome è innocente perché le prove contrarie sono state falsificate dai ricercatori (a scopo di lucro, ovviamente, tutti venduti alla Monsanto...), sono stati i ricercatori a spargere quel batterio e a causare l'essiccamento in corso, un reato di "diffusione colposa di malattia delle piante".
(Certi passi dell'accusa citati da Simonetti ricordano le fantasie complottiste di un procuratore di Roma, e giornalisti dell'Espresso, a proposito delle ricerche di Ilaria Capua sui virus dell'influenza aviaria.)
Così la Procura di Lecce è riuscita a bloccare gli interventi per limitare l'infezione, e ci prova tuttora, con i risultati lamentati dai politici in dicembre:
“Dimenticato da tutti, nel silenzio generale, il batterio della Xylella fastidiosa che colpisce ulivi, mandorle e viti, avanza e dal Salento ha ormai invaso le campagne del Tarantino e della provincia di Brindisi dove sono stati colpiti i territori di 14 comuni con l’individuazione di decine di nuovi focolai”, è quanto denuncia il consigliere regionale Gianni Stea
o ieri:
Il numero dei focolai aumenta quindi di tre esemplari, stando ai controlli effettuati negli ultimi due mesi; alla lista dei Comuni tra zona di contenimento e cuscinetto si aggiunge Cisternino...
Guarda caso, il cortometraggio "Figli di Madre Terra" realizzato da "artisti baresi" con "il patrocinio di Unapol nazionale e di Legambiente Puglia", è appena stato selezionato per il Rome Web Awards 2018. Il trailer inizia con una bufala:
la sentenza [della Corte di giustizia europea] ribadisce l'assenza di evidenza scientifica del nesso causale tra batterio ed essiccamento.
Nella realtà, la Corte ha "ribadito" che i provvedimenti chiesti dalla Commissione Europea erano basati sull'evidenza scientifica (punto 71 e segg.).
Diversamente dall'autore, trovo che gli Ogm - dei "sarchiaponi" per i quali non esiste una definizione specifica, dice giustamente - hanno pregi e difetti, e come qualunque cultivar, che ciascuno va valutato nel contesto di destinazione. Non sono certa che l'obbligo vaccinale sia la soluzione migliore per arrivare all'immunità di gregge.
Ho trovato molto convincente la sua difesa del diritto di coltivare Ogm nel rispetto delle regole UE (zona tampone ecc.) e la sua interpretazione del diritto alla salute e della libertà di scelta. In breve, lo stato deve garantire entrambi, anche impedendo ai ciarlatani di violare il diritto alla salute dei loro clienti.
L'introduzione chiede di confrontare un brano della Colonna infame e uno della Procura di Lecce, bella mossa, avvocato! Il tono è più ironico-sconfortato che furente e ci sono cose divertenti, l'origine del termine "ciarlatano" per esempio. Come altri libri sulla giustizia - molto diversi, mi vengono in mente i "gialli" di Sciascia ma anche il magnifico Retablo, di un altro grande scrittore siciliano - mi colpisce il richiamo a Beccaria, Verri, all'Illuminismo lombardo e ai suoi Voltaire. Simonetti ritiene che il conservatore Manzoni non ne sia l'erede. Forse ha ragione e non ho capito La colonna infame.
La seconda parte è dedicata al processo dell'Aquila. Premessa: la giustizia è umana e quindi fallibile, i ricorsi sono fatti apposta per rimediare agli errori. Be' sì, ma le sentenze della Corte d'Appello e della Cassazione sono poco rassicuranti. Avevo letto solo qualche articolo nei giornali, ero ottimista... alla mia età (E.K. Hornbeck per favore, niente sarcasmo)!
La psicologia delle masse sarà una scienza "ultra-soft", ma è probabilistica lo stesso. La Cassazione condanna definitivamente De Bernardinis per la bufala "imprudente" sugli sciami che esaurirebbero l'energia sismica. Sebbene fosse seguita da frasi sacrosante sull'imprevedibilità di una scossa più potente, avrebbe convinto gli aquilani a restare in casa mentre per cultura ed esperienza dei terremoti ne erano sempre usciti alla prima scossa grave, stando ai testimoni dell'accusa e alle parti lese.
I giudici la penseranno davvero così, ma come sanno che si tratta di una causa plausibile, probabile "oltre ogni ragionevole dubbio"? Come quello di prima istanza di cui criticano il pensiero, prendono il proprio per una prova sia giuridica che scientifica.
Come minino, una "prova" scientifica avrebbe misurato in un campione rappresentativo che la maggioranza della popolazione aveva sentito la bufala, ricordato solo quella e per questo unico motivo era rimasta in casa quella notte. Per avere una prova giuridica, come minimo la Corte d'Appello avrebbe dovuto chiedere ai testimoni da quale fonte l'avevano sentita, verificare che corrispondeva sia a quella che la fonte riportava che alla frase di De Bernardinis nell'intervista a una tv locale.
A proposito di psicologia
Dal 2009 Action Aid è impegnata all'Aquila, da allora ci sono tornata anch'io. Ogni volta parecchi abitanti mi hanno detto di aver assistito alla riunione convocata da Bertolaso a fine marzo e di aver sentito gli scienziati dire che non c'era alcun rischio di "scossa grave".
Forse sono falsi ricordi (sapessero i miei, a volte!) o la voglia di smentire la "scientista" che criticava una sentenza surreale? (Gli untori semmai erano altri). Era una riunione a porte chiuse tra quattro membri della Commissione Grandi Rischi, rappresentanti della Protezione civile e funzionari locali. Dopo la riunione, soltanto De Bernardinis e la sindaca hanno parlato con i giornalisti e hanno detto entrambi il contrario.
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Suggerirei di prendere con parecchio sale l'Economist di questa settimana che in copertina titola "Doctor You. How data will transform healthcare", arriva una rivoluzione sanitaria. Le app che ci diranno come comportarci, troveremo montagne di dati in rete invece di sentire solo un paio di medici, tanti pazienti che soffrono della stessa patologia e ci daranno consigli utili. Nell'editoriale c'è un caveat emptor
As with other technologies, pitfalls accompany the promise. Hucksters will launch apps that do not work.
Come se gli hucksters non consigliassero già all'emptor gli integratori del Panzironi, l'acqua alcalina, la grappa (illegale) di Artemisia annua o non avessero già lanciato app che non funzionano. Vale la pena di correre il rischio lo stesso, lo promettono i due articoli nella sezione "business".